lunedì 31 agosto 2009
Braid - Frame & Canvas (1998)
sabato 29 agosto 2009
The Rip Offs - Got a Record (1996)
domenica 23 agosto 2009
Kina - Cercando (1986)
- R.R.Bar
- Il confine
- Automi
- Nel tunnel
- (!?!)
- Sabbie mobili
- E intanto
- Cercando
- Stanotte... Visioni di morte
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sabato 22 agosto 2009
Kina - Irreale Realtà (1985)
- Nessuno schema
- Farse
- A chi tocca
- Robot
- Non smetterò mai
- Senza pensare
- Vietato
- Correre cercare piangere
- Riprendiamoci la vita
- Messaggi
- Nessun fiore
- Il mio dolore
- Bagliore accecante
- Solo pensieri
- Vivere odio
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venerdì 21 agosto 2009
The Pop Group - Y (1979)
- Thief of Fire
- Snowgirl
- Blood Money
- Savage Sea
- We Are Time
- Words Disobey Me
- Don't Call Me Pain
- The Boys From Brazil
- Don't Sell Your Dreams
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giovedì 20 agosto 2009
Tuxedomoon - Half-Mute (1980)
- Nazca
- 59 to 1
- Fifth Column
- Tritone (Musica Diablo)
- Loneliness
- James Whale
- What Use?
- Volo Vivace
- 7 Years
- KM / Seeding the Clouds
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mercoledì 19 agosto 2009
Squirrel Bait - Skag Heaven (1987)
- Kid Dynamite
- Virgil's Return
- Black Light Poster Child
- Choose Your Poison
- Short Straw Wins
- Kick the Cat
- Too Close to the Fire
- Slake Train Coming
- Rose Island Road
- Tape From California
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martedì 18 agosto 2009
domenica 16 agosto 2009
Pissed Jeans - Hope for Men (2007)
venerdì 14 agosto 2009
Pissed Jeans - Shallow (2005)
Niente stronzate, io sono malato. Queste sono le prime parole che Matt Korvette, lurido indiavolato, sputa nel microfono. Così si apre Shallow (2005, Parts Unknown Records), primo disco dei Pissed Jeans. Charleston, mazza chiodata, mazza chiodata sopra il charleston e un pazzo che sputa l'anima come se fosse il figlio naturale del più cattivo degli Henry Rollins adottato dal più frenetico dei David Yow. Come una voragine: "I'm Sick". Risali lentamente, l'anima che si salva, le mani che stringono pietre, l'affanno e quel cicciobomba di Fry, l'uomo con la chitarra, grasso come il suono della sua chitarra, che ti ributta giù con una canzone scippata direttamente agli Stooges - "Boring Girls" - e che alla bonanima di Ron Ashenton avrebbe fatto venire un'erezione marmorea post-adolescenziale da sei ore. Un solo accordo che procede spedito come una vecchia Ford Mustang su una strada di campagna. Dieci secondi per rifiatare - "Ugly Twin (I've Got)" -, il basso come un oasi nel deserto. Il ritmo si dilata, entra la chitarra... i Melvins che suonano "Sacrifice" dei Flipper per 7 minuti e 23 secondi di tortura e desolazione sonora. Un calore agghiacciante che ti sputa sul muro. "Ashamed of My Cum" (titolo degno di un qualsiasi studente di Yale) ti sbatte all'estate del 1984, con gli occhi puntanti sugli Scratch Acid che stanno per violentarti i timpani con sommo piacere, mentre alla tivù trasmettono qualche sport direttamente da Los Angeles.
The fuckin' Stooges, Melvins, Flipper, Scratch Acid, Black Flag seconda maniera, chitarra saturata in un vecchio valvolare... tutti gli ingredienti per fare del rock una pozzanghera sporca nella quale sguazzare come un animale... riff su riff.
Ti senti animale, animale in gabbia? Prenditi la tua pozzanghera. Amen.
giovedì 13 agosto 2009
Ultravox - System of Romance (1978)
martedì 11 agosto 2009
Deutsch-Amerikanische Freundschaft - Die Kleinen und die Bösen (1980)
lunedì 10 agosto 2009
Gang of Four - Entertainment! (1979)
domenica 9 agosto 2009
One Dimensional Man - Take Me Away (2004)
sabato 8 agosto 2009
One Dimensional Man - You Kill Me (2001)
giovedì 6 agosto 2009
One Dimensional Man - 1000 Doses of Love! (2000)
mercoledì 5 agosto 2009
One Dimensional Man - One Dimensional Man (1997)
martedì 4 agosto 2009
lunedì 3 agosto 2009
domenica 2 agosto 2009
Melvins - King Buzzo EP (1992)
E i Melvins sono una di quelle religioni con precetti assiologici che ti chiedono solo di chiudere il forno e godere. C’è un’ampia schiera di dizionari, di critichini, di vocabolari dei sinonimi e dei contrari, di cospiratori, di atei che vi verranno a dire che “si, importanti i Melvins… più importanti che bravi… perché si, cioè, no, si insomma, be’, buone idee ma cattive realizzazioni… tanti dischi mal riusciti”.
A questo punto la vostra fede incrollabile proporrà due soluzioni, una divertente (rompergli il culo) e una doverosa (spiegargli che è uno stupido). “Allora, mio vocabolarietto del Ruock, ai dischi mal riusciti abbiniamo un gradevole “sti cazzi”… prendi il tuo compagno di banco, quello grasso e con la fantasia necessaria per farsi un riporto con quattro capelli, mettilo alla batteria e fate dischi per venticinque anni, alla media di tre pubblicazioni all’anno, non curatevi del pubblico e fate quello che vi pare, inventate una decina di sottogeneri musicali, fate scannare la gente per attribuirvi un genere… bene, fatte tutte queste cose, vocabolarietto, torna qui e vediamo quanti dischi mal riusciti hai fatto. E poi mal riusciti che vor di’? Pure Dio sbaglia, al posto della manciata di fango, confuso, ha tirato una manciata di merda e sono venuti fuori Scaruffi e Borghezio. E che vogliamo fare, ci vogliamo mettere a bestemmiare o gli teniamo il broncio o con godiamo di fronte alla visione del culo della mia vicina di casa per una piccola imprecisione, per un nulla rispetto a tutto il ben di Dio che ha combinato?”
Se dopo tale, assennata, risposta il vocabolarietto di fiducia risponde “si, ma Frank Zappa…” avete tutto il diritto, alla sola parola Zappa - giusto per dirne uno - di sfilarvi la cintura e di prenderlo a cinghiate sui denti che Dio è con voi e vi benedirà.
Il disco in questione… il disco in questione è l’ultimo divertissement uscito per la Boner nel 1992, prima del passaggio su Major perché si sa, dopo l’esplosione dei Nirvana, ad Aberdeen, nonostante i Melvins vivessero da tempo a San Francisco, le rock star crescevano sugli alberi.
Dicevamo, il disco in questione… 14 minuti per quattro canzoni di divertimento musicale. L’allora formazione dei Melvins decise di far uscire un disco a testa come i Kiss e King Buzzo arruola Dave Grohl, sfasciatore di pelli per conto dei Nirvana e degli Scream, accreditandolo come “Dale Nixon”, ovvero con lo stesso pseudonimo che Greg Ginn si scelse per interpretare il ruolo di bassista su “My War”.
La prima, “Isabella”, è ritmica tribale-schiacciasassi con riff Melvins’ Style; la seconda, “Porg”, è un delirio freak in chiave industrial, industrial come potrebbe essere industrial la canzone di uno cresciuto in una città di taglialegna, come se un personaggio di Twin Peaks si cimentasse con l’industrial; “Annum” parte piano, prove generali per “Houdini”, si può addirittura cantarla mentre si cucina e poi c’è quel basso-cassa-charleston che te l’aspettavi, ma ci sta da Dio e allora tutto bene, si gode; la quarta, “Skeeter”, accreditata a Dave Grohl, che ci parla sopra, è un susseguirsi di riff su riff che ti riconcilia con te stesso… ci voleva proprio, ahh.
In Buzz We Trust… Yeah! E non è poco.